Vi presento la mia newsletter educata

Da qualche mese ho attivato la mia nuova newsletter dove faccio un breve riassunto dei contenuti (video, podcast,articoli…) del blog pubblicati ma sopratutto cerco di descrivere il mio percorso professionale da libera professionista o meglio di inizio della stessa.

Questa newsletter si chiama newsletter educata in quanto vuole richiamare il senso pedagogico intrinseco della stessa. Insomma non è la solita newsletter giornaliera o settimanale che intasa la vostra posta elettronica. E’ una newsletter mensile e periodica volta proprio alla costruzione e al “tirare le fila” del mio percorso e dei contenuti online.

Tramite Substack , un tool legato alle newsletter ho iniziato questa mia newsletter e spero vi possa interessare.

Se non siete ancora iscritti vi invito ad iscrivervi e mandarmi qualche feedback.

Vi ringrazio per seguirmi

Il Giardino Della Pedagogia

Maria Sara Dellavalle

Recensione: Un giorno questo dolore ti sarà utile

Recensione del libro e del film Detachment ( il distacco)

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Grazie per aver visto il video.

Coma lavora l’educatore con l’anziano?

L’anziano soggetto del futuro ma anche del presente in quanto con l’allugamento della vita tale categoria sarà in costante aumento. E’ necessario implementare risorse, servizi, professionisti, terzo settore, associazioni ecc. mobilitare l’intero impianto del welfare state per prepararci a tale trasformazione sociale. L’anziano deve essere protetto, salvaguardato, sostenuto, curato in tutti i sensi non solo dal punto di vista sanitario.

Ovviamente con questo breve post non voglio nascondere la mia preoccupazione sulla diminuzione demografica a livello di nascite.

Buon ascolto!

Maria Sara IGP

La Psicologia della donna in pedagogia

La Psicologia della donna in pedagogia

Il libro “psicologia della donna” di Helene Deutsch, psicologa, psicoterapeuta e studiosa affronta le diverse sfaccettature del mondo femminile in due volumi scritti tra il 1948 e il 1954(I. L’adolescenza, II. La donna adulta e madre).

A quest’opera segue un ricca bibliografia, tra i quali gli scritti più noti sono:

  • Psicoanalisi delle nevrosi (Neuroses and Character Types, 1965), trad. di Aldo Durante, Newton Compton, Roma 1978
  • Problemi dell’adolescenza (Selected Problems of Adolescence, 1967), trad. di Francesco Dessi, Lina Dessi e Lidia Ferrara, La Nuova Italia, Firenze 1974
  • A Psychoanalytic Study of the Myth of Dionysus and Apollo, 1969  
  • A confronto con me stessa (Confrontations with Myself, 1973), Astrolabio, Roma 1981
  • Invidia del pene? (con scritti di Sigmund FreudLuce IrigarayHeinz Kohut), Bollati Boringhieri, Torino 1992  
  • Il sentimento assente, trad. di Fabiano Bassi (con scritti di Paul Roazen e Gregory Zilboorg), Bollati Boringhieri, Torino 1992  
  • The Therapeutic Process, the Self, and Female Psychology, 1992  

L’autrice allieva di Freud è legata al metodo psicoanalitico e nella sua opera analizza diverse donne con le loro differenti storie, vissuti, sensazioni, disturbi ecc., ascoltandole con attenzione ed interesse, dato che per la maggior parte sono anche sue pazienti. 

Si ripercorre il ruolo della donna, prima adolescente ( vol.1), poi adulta e madre ( vol.2), gli enormi ostacoli, difficoltà a livello non solo fisico, ma anche psicologico ed emotivo, da superare per svolgere pienamente il ruolo che le viene richiesto.

In particolare nel secondo volume dell’opera si trovano esperienze e racconti di donne fragili, deboli, ansiose, fino ad arrivare a codificare i casi più gravi. Qui si esaminano tutte le tappe del ciclo di vita della donna, prima da nubile, poi nella vita di coppia, durante la gravidanza, alla nascita del figlio fino ad arrivare al compimento del ciclo da nonna.

La psicanalista cerca di approfondire concretamente i casi specifici, dando anche consigli e suggerimenti per relazionarci al meglio con una donna che si trovi in uno stato di sua “fragilità” in una particolare situazione. 

A livello pedagogico leggendo il saggio ho evidenziato alcuni spunti interessanti.

Innanzitutto una donna deve essere compresa, accettata e rispettata in qualsiasi condizione essa sia e deve essere guidata soprattutto in alcuni momenti della vita ad esempio in adolescenza come viene citato anche se sotto forma di cenni essendo argomento del vol. 1 , durante la gravidanza e durante la crescita del figlio. Importante sottolineare che la donna lo è anche quando è matura e anziana e deve essere sostenuta anche in quei momenti dal punto di vista educativo.

Intendo dire durante la relazione e la stessa se deve richiedere aiuto non deve trovare nessuna esitazione. L’aiuto e il supporto sono alla base per crescere donne forti.

La reciprocità e la cooperazione sono fondamentali per mantenere un equilibrio per la donna, la quale è vero che riesce ad essere autonoma, ma ha bisogno di un sostegno da parte delle agenzie educative esterne si pensi ad esempio alla conciliazione famiglia/lavoro.

Infine sempre a livello educativo ho notato che l’osservazione, l’ascolto e il confronto che un pedagogista può mettere in atto, permette alla donna dal mio punto di vista di ricevere quella forza necessaria per creare un proprio stile di vita adeguato. Dare quella direzione necessaria in sostanza per la costruzione della propria vita.

Maria Sara (Il Giardino Della Pedagogia)

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Arancia Meccanica: La Pedagogia

La delinquenza giovanile e minorile è un problema persistente nella nostra società di massa. Alcuni pensano che tale atteggiamento derivi dalle mode del momento ad esempio in alcuni tipi di musica oppure in alcuni protagonisti dello spettacolo altri ancora pensano che derivi da problematiche familiari o dal contesto sociale del soggetto che lo modifica portandolo a delinquere o comunque a compiere comportamenti anomici.

Trasgredire le regole e compiere atteggiamenti “sopra le righe” è tipico del periodo adolescenziale ma, non solo, anche nell’infanzia in particolare nei primi anni di vita del bambino, sia con i genitori sia all’interno dei servizi specifici.

E’ proprio di recente sulla scia di questo argomento che ho visto “Arancia Meccanica” di  Stanley Kubrick, film degli anni ’70 e sto leggendo l’omonimo libro.

Durante la visione mi sono venuti in mente alcuni spunti e considerazioni pedagogiche.

Il protagonista è Alex, ragazzo minorenne dall’animo irrequieto. Fonda una banda criminale che attua comportamenti aggressivi, violenti, anomici e fortemente contrari alle norme sociali, all’interno di abitazioni. Le vittime vengono violentate e abusate se di sesso femminile.

Durante una rapina all’interno di una abitazione Alex viene catturato dalla polizia ma senza il resto della banda. Alex viene rinchiuso in prigione per il recupero.

Successivamente viene trasferito e inserito in un programma sperimentale “Ludovico” nel quale il protagonista durante la visione di alcuni film violenti e con la somministrazione di gocce ed elettrosciok viene “curato e recuperato”. Il tutto però non servirà in via ultimativa.

Inizialmente la terapia sembrava recare un reale cambiamento da parte di Alex che, davanti a comportamenti aggressivi, persecutori e anomici sulle persone provocavano in lui nausea, vomito e un impedimento ad azioni violente.

Nel corso della storia tutto gli si ritorce contro in quanto il gruppo di ragazzi appartenenti alla sua banda si vendicano di lui, comprese le persone alle quali il protagonista ha perpetrato comportamenti contrari alle norme sociali.

Nel libro il linguaggio, i comportamenti e gli atteggiamento sono molto più marcati e violenti sia da parte del protagonista Alex sia della banda criminale.

Concludo con alcuni spunti pedagogici che sono emersi nella visione del film e della lettura del libro. Non solo il passato sembra essersi palesato nel mondo di arancia meccanica dal punto di vista del recupero e della rieducazione del capo banda, ma anche i pregiudizi e la scarsa capacità genitoriale dei familiari di Alex, i quali influenzati dai media e dalla gente comune hanno contribuito alla emarginazione del loro figlio.

Solamente alla fine del film si rendono conto dell’errore.

L’incapacità nella gestione del figlio ha portato il protagonista a compiere atti criminali e ha fondare il suo gruppo. Tale tratto della personalità rimarrà in modo indelebile e permanente perché sappiamo che l’unica maniera per poter rieducare coloro che hanno commesso reati è il sistema rieducativo di Beccaria.

L’incapacità a compiere la funzione genitoriale, la stigmatizzazione, gli stereotipi e la mancanza di cura e di comprensione reale del soggetto, o dei soggetti criminali, porta anche al giorno d’oggi allo stesso epilogo di Arancia Meccanica.

Il Giardino Della Pedagogia

Maria Sara