Recensione del libro e del film Detachment ( il distacco)
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Grazie per aver visto il video.
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di Barbara Castellano, collaboratrice del blog.
Lo scarabocchio è la prima forma d’arte che il bambino attua quando diventa abile nei movimenti con la mano ed è la chiave di accesso privilegiata al suo mondo interiore.
Lui incomincia a disegnare intorno al dodicesimo mese e lo vive come un gioco qualsiasi che può svolgere nel corso di diverse situazioni ludiche.
Tutti i bambini amano disegnare in momenti precisi della giornata ed apprendono che questa è un’attività divertente e può essere svolta o in compagnia o da soli.
L’avvicinamento al foglio avviene intorno al primo anno di vita, quando il fanciullo inizia a prendere in mano le sue prime matite e pennarelli e da lì che scopre di poter lasciare delle tracce sul foglio e piano piano diventa un’attività, con la quale incomincia comunicare con il mondo attorno a sé e in modo particolare con gli adulti di riferimento.
Con l’andare del tempo lui perfeziona la sua capacità di attenzione, coordinazione oculo-manuale, ciò significa che ci sarà un miglioramento graduale del controllo dello sguardo con i movimenti della mano, che impugnano la matita e di tutte le altre capacità cognitive che gli consentiranno di progredire ed acquisire nuove competenze.
In questo lasso di tempo il bambino sperimenta sul foglio le prime forme circolari e le linee che poi nello stadio successivo daranno vita alla forma del corpo umano, a quella del sole e dell’albero.
Lo scarabocchio infantile ha inizio al diciottesimo mese e si conclude intorno ai due anni; in una prima fase dello sviluppo, l’infante apprende dimestichezza con il foglio ed inizia a tracciare linee casuali; lo spazio della carta viene colmato da forme centrifughe che si posizionano dalla base del foglio più vicina al corpo del piccolo per poi allontanarsene gradualmente.
Si nota che il disegno si posiziona particolarmente da una parte del foglio; destra o sinistra, cioè è detto omolaterale, dipende prevalentemente dall’uso di una o dell’altra mano.
In questo momento dell’evoluzione infantile, il processo di lateralizzazione non è ancora completamente definito, ossia la prevalenza di una parte del corpo rispetto all’altra e si stabilizzerà verso i sei anni, all’entrata alla scuola primaria.
In questa fase detta dello scarabocchio disordinato, il disegno del fanciullo si mostra ancora come una scarica motoria di cerchi e di linee senza una direzione ben precisa e sono casuali fra loro, manca uno reale controllo tra lo sguardo e i movimenti della mano e anche per l’intenzionalità nel disegno; si tratta prevalentemente di una fase di scoperta del gesto e dello spazio del foglio.
In seguito si passa alla fase definita dello scarabocchio controllato, nella quale il bambino padroneggia maggiormente i movimenti della mano con lo sguardo e rende più regolari le forme, disegnando cerchi e linee distaccate fra loro.
Dopo di questa fase, segue lo stadio del pre-schematismo che comincerà intorno ai due anni per concludersi i verso i sei anni.
Il disegno è l’espressione del mondo interiore di ciascun bambino e si deve tener conto che la realtà è percepita, vista e sentita secondo il suo particolare modo d’interpretarla.
Si possono analizzare le linee e il tratto dal disegno infantile; esse possono esprimere gli stati emotivi del soggetto come tristezza, gioia, fatica e sicurezza; invece un insieme di linee spezzate potrà significare rabbia o collera mentre un tracciato con linee arrotondate e smussate rifletterà dei vissuti di serenità e pacatezza.
Il disegno infantile ci parla della vita interiore del bambino, del suo sapersi misurare con le relazioni sociali e con quelle familiari, dei suoi sogni, delle sue paure e delle sue ansie.
Di Barbara Castellano – collaboratrice del blog, insegnante di scuola primaria e educatrice socio-pedagogica
Bibliografia e Webgrafia
Lo scarabocchio infantile di Melania Cavalli-Arteterapeuta- http://www.percorsiformativi06.it
Il significato del disegno infantile di Anna Oliverio Ferraris; Bollati Boringhieri, 2012.
Dispense – L’interpretazione del disegno infantile- Seminario della Dott.ssa Sara Febo (psicologa e mediatrice familiare) – www.igeacps.it
Articolo – Lo-scarabocchio-le-prime rappresentazioni grafiche dei bambini -l http://www.disegnoinfantile.it
Stella, autore del libro Tutta un’altra scuola propone un radicale cambiamento del sistema scolastico invitando a cambiare la didattica e le modalità di apprendimento.
La scuola secondo Stella deve cambiare ma deve cambiare sul serio a partire dalla formazione degli insegnanti a livello globale.
L’autore propone la metodologia della didattica rovesciata in cui l’insegnante o il docente guida, collabora e affianca gli studenti non ha un ruolo autoritario o autoreferenziale.
La parola degli studenti è fondamentale , l’ascolto, l’osservazione e la collaborazione applicando il cooperative Learning necessario per apprendere meglio e velocemente.
Secondo Stella è necessario anche cambiare le valutazioni non solo in termini numerici ma anche nelle modalità di valutazione.
Bisogna seguire il futuro e non rimanere ancorati al passato dice l’autore sopratutto per chi ha problemi di apprendimento ( BES, DSA, etc) questa scuola non permette loro di fare nulla o ben poco proprio in tal senso è necessario cambiare!.
L’insegnante deve comprendere l’allievo non deve valutare.
Per quanto riguarda le nuove tecnologie Stella è favorevole purché ci sia una guida da parte del docente formato all’utilizzo di tali strumentazioni.
L’ultimo di tali strumenti sviluppa e aiuta fortemente coloro che hanno determinate disabilita o difficoltà.
Possono quindi sollecitare, aumentare e migliorare le abilità e le capacità del bambino disabile.
In questo senso sono favorevole e il libro offre numerosi spunti in tal senso con esempi pratici di bambini seguiti dall’autore.
Il libro in sostanza si compone di una parte teorica e una pratica costituita da esperienze, esempi e parole chiave importanti per capire la metodologia e il reale cambiamento che l’autore promuove.
Il libro non è lungo, è piacevole nella lettura, scorrevole e pratico. Da leggere non solo dagli insegnanti ma anche da educatori, pedagogisti e coloro che lavorano all’interno delle scuole.
Fonti:
G.Stella, Tutta un’altra scuola, Giunti, 2017
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