Come effettuo una consulenza pedagogica?

➡️Nello specifico gli elementi essenziali sono:

📌Osservazione: guardare in ottica pedagogica i comportamenti e atteggiamenti dell’utente ( genitore, minore o adolescente). Dal punto di vista della personalità, carattere, comunicazione verbale, comunicazione non verbale ecc.


📌Ascolto: ascoltare ciò che mi dice selezionando le parti importanti,i dubbi, le perplessità, ci’ò che devo approfondire, capire ciò che vero e ciò che non lo è ecc.


📌Empowerment: far emergere le potenzialità del soggetto utente e le abilità positive che lo trasformano in forza per affrontare i rischi e in generale la propria vita. Le abilità intrinseche per avviare il processo di benessere e di serenità del soggetto o della famiglia.


📌Libertà: l’utente è libero di esprimersi senza offese o atteggiamenti aggressivi non dò limiti in tal senso. Ovviamente senza dimenticare il RISPETTO e l’educazione.


📌Confronto/scontro: la discussione anche aspra ovviamente seguendo il principio di cui sopra permette ad entrambi di crescere: dal mio punto di vista professionale dal suo nel superamento o miglioramento della sua situazione. Oppure di rilevazione da parte di entrambi oppure di una sola parte di eventuali errori, mancanze o sbagli. La discussione, il colloquio di diversi saperi e conoscenze è un punto di forza sia per il professionista sia per l’utente.


📌Consigli Pratici: consigli pedagogici pratici per migliorare il tuo benessere e superare/limitare la tua situazione problematica.

Se hai problemi in famiglia, problemi a scuola, problemi tra genitori e figli chiedi il mio aiuto!

Grazie

Maria Sara ( IGP)

Il Metodo educativo danese

 

Il modello educativo danese rappresenta un modello innovativo in quanto si può ritenere uno stile di vita in senso globale. Qui in questo articolo analizzeremo l’ambito educativo.

Il modello danese puo’ essere riassunto con il termine PARENT (genitore) in lingua anglosassone nello specifico nell’acronimo della parola.

P significa play (gioco) perché il gioco libero crea adulti più felici, sereni con meno ansie,stress e capaci di essere resilienti.

A significa l’autenticità che crea figli più forti durante il periodo della crescita.

R significa invece ristrutturazione, riformulare quindi le esperienze vissute per cambiare la vostra vita e quella dei figli ponendola nel modo migliore.

E di empatia comprende l’interiorizzazione e l’immedesimarsi nei panni dell’altro come effetto per sviluppare appieno il bambino e la famiglia.

N di nessun ultimatum significa approccio democratico , autocontrollo e indipendenza  fondamentali per il bambino.

I intimità e higgie infine si determina creando una forte e robusta rete sociale, di relazioni, interazioni necessarie per vivere più sereni. In  sostanza si ritiene  fondamentale passare da IO- NOI per poter vivere al meglio.

Penso che questo modello sia innovativo e alcuni aspetti possano essere ripresi nel resto dell’Europa e in particolare in Italia. Per quanto riguarda l’empatia mi risulta difficile immedesimarmi a livello di un bambino.

Importante in tale modello il continuo confronto, discussione, momenti di riunione generale della famiglia o di amici per fare solo il “punto” oppure di parlare di eventuali problematiche. Non si esclude in conflitto costruttivo a scapito di quello distruttivo.

Il parlare insieme, organizzare insieme eventi, momenti di condivisione e scambi favorisce lo sviluppo di relazioni solide e durature. Importanti anche per la crescita dei bambini e di tutte le famiglie.

 

Fonti:

M. Toureil Soderberg Il metodo danese per vivere felici, newton Compton, 2016

9788854197152-Il-metodo-danese-per-crescere-bambini-felici

https://amzn.to/2tHVT0A  – Link Amazon (sono affiliata)

J.Alexander, I sandhal, Il metodo danese, newton Compton, 2016

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L’approccio fenomenologico applicato alla pedagogia

La vita si comprende con la vita. Sembra un paradosso ma è così. Per vivere è necessario vivere, rischiando, mettendoci alla prova e sbagliando. Provando quindi emozioni e sentimenti che permettono, tramite la scelta, l’assunzione delle proprie responsabilità.

Husserl definisce la fenomenologia come una postura esistenziale la quale permette di vedere la realtà, come appaiono i fenomeni. Il tutto è questione di sguardi.

In psicologia Goleman parla di intelligenza emotiva e Greenspan di intelligenza del cuore,  prova del fatto che le emozioni, i sentimenti e gli affetti sono parte integrante della psiche di una persona o meglio delle persone.

In questo senso si parla della cura e della cura del senso attraverso alcuni punti essenziali:

  1. Lasciarsi interpellare dalle emozioni e dai sentimenti
  2. La capacità di nominare i sentimenti e le emozioni
  3. Comprendere i sentimenti interrogandoci su ciò che proviamo
  4. Accettare ciò che proviamo senza rinunciare
  5. Essere in continua formazione- aggiornamento
  6. Condividere le emozioni con gli altri non in solitudine
  7. Cercare di creare alcuni spazi
  8. Scrivere le emozioni – i sentimenti che proviamo
  9. La fase della scelta della presa di coscienza mediante la responsabilità – autodeterminazione

Queste sono le fasi che dobbiamo seguire per accettare, vivere ma sopratutto affrontare riconoscendo ciò che proviamo.

L’approccio fenomenologia guarda il mondo con occhi spalancati, sempre aperti e vede l’uomo nella sua dignità, nella sua persona, con le sue caratteristiche e con la sua unicità.

E’ NECESSARIO EVITARE TROPPA EMPATIA che trascura! Non mettersi nei panni dell’altro totalmente, appieno, fino ad annientarsi.

Bisogna far parlare i sentimenti e non parlare di sentimenti.

Nel nostro lavoro educativo e pedagogico spesso trascuriamo-evitiamo di provare emozioni, indossiamo una maschera, li evitiamo o peggio ancora ignoriamo i sentimenti.

Nel lavoro di equipe occorre invece elaborare i sentimenti, le emozioni e discutere di questo. In sostanza è importante una seria elaborazione.

Questo lavoro risulta essere cruciale per evitare il fenomeno del burn out o per evitare che si usino le nuove tecnologie ( es. messaggio whatsapp) per inviare un messaggio importante.

Bisogna superare l’abitudine (abito-abitare) che Heidegger identifica come stare appresso le situazioni, trattenersi, che differisce profondamente dalla fuga.

E’ necessario aver cura, relazionarsi con l’altro senza pregiudizi, stereotipi, etichettature, che non permettono una ricerca di senso vera e propria.

E’ necessario nella relazione con l’utente-educando porsi se stessi, essere se stessi, per poi trovare insieme in quale direzione, quale via prendere.

Solo seguendo questo processo si ricerca il senso, si comprende la vita, si affronta al meglio il lavoro educativo con l’utente ma sopratutto il soggetto stesso migliora e in alcune circostanze, scopre qualcosa di nuovo di se stesso.

Concludo dicendo che solo ricercando e comprendendo le proprie emozioni l’uomo può affrontare la vita, ma soprattutto comprendere chi è.

 

Maria Sara

Il Giardino Della Pedagogia

 

Fonti e link Amazon (sono affiliata)

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Recensione Libro L’educazione (im)possibile

edu

Cari lettori,

Qui propongo una recensione commentata  del libro di Vittorino Andreoli “Un educazione (im)possibile.

Libro piu’ che mai attuale offre una fotografia della nostra società o meglio della genitorialità e dell’essere figlio.

Propone quindi uno spaccato profondo della nostra società  e della genitorialità  dove i figli sono fragili e spavaldi riprendendo un famoso libro di Charmet ma al tempo stesso immaturi come lo sono i genitori.

I genitori non riescono piu’ a riconoscere e a rispondere alle esigenze dei figli, li lasciano soli su internet, sui social senza un controllo e poi come abbiamo visto in questi giorni si suicidano putroppo oppure devo riprendere quella identità perduta attraverso una  guida educativa.

Non esiste piu’ un dialogo tra genitori e figli questo perchè entrambi non sanno dialogare e confrontarsi anche aspramente ma rispettandosi. Gli adolescenti di oggi vorrebbero delle risposte ma non riescono a trovarle perchè appunto i genitori non riescono  ad adempiere al loro ruolo educativo.

Lasciarli soli infatti risulta controproducente occorre ascoltarli stando in silenzio, oggi il silenzio risulta difficile da attuare siamo sempre immersi di rumori e di discussioni. E’ qui quindi che dobbiamo ripartire  a  mio avviso ma che comunque viene spiegato anche all’interno del libro.

Il titolo del libro un’educazione (im)possibile gioca un po’ sulle parole in quanto oggi l’educazione non è impossiibloe da attuare e da realizzare per i nostri figli serve un salto di qualità nell’educazione da parte dei genitori a mio serve anche una formazione alla genitorialità proprio perchè non si nasce genitori.

Invito alla lettura di quetso libro interessante e che rispecchia il problema o meglio l’emergenza educativa che dobbiamo affrontare oggi.

Qui link amazon: https://www.amazon.it/Leducazione-possibile-Orientarsi-societ%C3%A0-senza/dp/8817072176

VIDEO youtube correlato ( non fatto da me)  https://youtu.be/lQ5tYHzflGU

 

 

 

 

 

 

 

Il pedagogista è l’educatore a scuola

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Articolo di sponsorizzazione del concorso Blogger Per un giorno.

Propongo un iniziativa della associazione Apei della sede di Napoli.

L’ARTICOLO NON è SCRITTO DA ME!

Prontoeducatore

approfondimento legge IORI

nascita a Napoli dei laboratori creativi di IDEE GRATUITI APEI per dare ai professionisti pedagogisti una voce

Comunicato stampa Apei

Partono a Napoli i Laboratori Creativi di idee (LCDI) firmati APEI.

L’obiettivo dell’APEI è di dare sostanza professionale agli ambiti lavorativi

indicati dalla legge IORI di prossima approvazione al Senato. Si è voluto

creare uno spazio privilegiato di idee per approfondire il “COME” lavorano i pedagogisti e gli educatori e quali strumenti utilizzano nel sociale distinguendosi dalle altre professioni.

In questo primo incontro, che si terrà il 21 ottobre 2016 presso il centro studi “obiettivo Futuro”, si aprirà il dibattito con un’esaustiva esposizione della legge IORI e su i

possibili scenari che si raffigureranno all’indomani della sua approvazione.

Si affronteranno i diritti e i doveri dei pedagogisti e degli educatori per poi proseguire, con il contri buto di professionisti impegnati nel campo, per poter definire i campi di applicazione e le strategie.

La tematica verterà sul pedagogista e l’educatore a scuola:

IDEA : Il pedagogista e l’educatore devono essere un punto di riferimento per valorizzare l’

offerta formativa a scuola quindi durante questo incontro ci si interrogherà su quali sono i

compiti del pedagogista e dell’educatore e quante funzioni può svolgere all’interno della scuola, in relazione all’esperienza che ognuno di noi ha vissuto nell’ambito educativo.

OBIETTIVO: L’Apei si pone l’obiettivo di rendere stabile la presenza di un pedagogista e un

educatore all’interno di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, per occuparsi delle “funzioni strumentali” attualmente prerogativa dei docenti.

LEGGE IORI : Con l’approvazione del disegno di Legge Iori troveremo tutte le risposte che ci servono per essere riconosciuti come professionisti , proprio per questo dobbiamo unire le nostre forze per riportare la pedagogia al centro del sociale.

VENERDI’

21 ottobre 2016 ore 15.30

19.30

15.30 Introduzione Legge Iori e il pedagogista e l’educatore scolastico

16.30 L’offerta pedagogica a scuola

17.00

19.30 Laboratorio creativo delle idee

Organizzatori:

Dott. Gianvincenzo Nicodemo, Vicepresidente A

PEI

Dott.ssa Simona Di Paolo, Pedagogista APEI

Dott.ssa Carmela Internicola, Pedagogista APEI

Dott.ssa Sonia Sellitto, Pedagogista APEI

Il seminario si terrà presso il centro studi “Obiettivo Futuro” sito in Piazza Garibaldi, 3 Napoli

INFO: Per iscriv

ersi bisogna inviare una email apei.campaniaidee@gmail.com per poter ricevere la

scheda di partecipazione entro il 18 ottobre 2016

Alla fine della giornata formativa sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

https://youtu.be/VdD68SNcHLY  VIDEO UFFICIALE